Affitti, brutte notizie per proprietari e inquilini: nuova maximposta locazione, pagheremo tutti il 30% in più | Ti dissanguano
Affitti ( foto di Jakub Zerdzicki da pexels) - pianoinclinato.it
Brutte notizie per i proprietari che hanno affittato, e anche per gli inquilini: arriva la maxi imposta di locazione.
Le cose sembrano cambiare velocemente nel mondo degli affitti, anche se non ce ne accorgiamo subito. Quello che sembra un piccolo aggiustamento, una piccola modifica, può rivelarsi un grosso problema. E quando ci accorgiamo che il costo di vivere in una casa in affitto sta aumentando, è già troppo tardi.
Il mercato degli affitti ha vissuto tante trasformazioni negli ultimi anni, spesso a causa di nuovi usi degli spazi. La casa non è più solo un posto dove vivere, ma sta diventando anche una fonte di reddito per molti.
Questo ha sollevato nuove sfide, specialmente in ambito condominiale, dove le regole sembrano non essere più sufficienti per tenere tutto sotto controllo.
E così, tra piccole modifiche alle normative e decisioni sempre più frequenti da parte delle amministrazioni, ci si chiede come sarà disciplinato il mercato che sembra sempre più una giungla. Per ora, arriva la maxi imposta.
Affitti: arriva la maxi imposta
Siamo arrivati a un punto in cui le scelte individuali, che riguardano principalmente l’uso di una proprietà, possono avere ripercussioni per tutta la comunità. Ripercussioni che non si limitano a piccoli fastidi, ma si traducono in aumenti di costi che colpiscono tutti, in modo diretto e pesante. Basti pensare agli affitti brevi, che hanno fatto lievitare i costi in molte città, e reso impossibile per una famiglia trovare un’abitazione in affitto.
Ed è proprio questo il cuore della questione che ha fatto discutere recentemente: una nuova tassa sulle spese condominiali per chi usa la propria proprietà come affitto breve, come nel caso dei B&B. Secondo una decisione presa dal Tribunale di Roma, stando a quanto riporta brocardi.it, chi affitta un appartamento a turisti dovrà contribuire in modo maggiore alle spese comuni del condominio, con un aumento del 30%.
Un aumento dovuto
Il tribunale ha stabilito che l’uso intensivo delle parti comuni – come ascensori, scale e androni – genera un maggiore consumo e una maggiore usura, che vanno ripartiti tra tutti. Di conseguenza, chi sfrutta la casa come attività ricettiva dovrà farsi carico di una parte maggiore delle spese.
Inoltre un’altra sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che, se un condominio ha regole specifiche che vietano l’uso di un appartamento come “casa di alloggio” o struttura ricettiva, chi decide di affittarlo in questo modo sta violando il regolamento e può essere costretto a cessare l’attività. Questo significa che non solo i proprietari, ma anche gli inquilini, sono tenuti a rispettare le regole del condominio.