GIORGETTI CONFERMA: “Azzeriamo l’IVA al supermercato”, fare la spesa ora costa una bazzeccola | Per i pensionati festa totale

Spesa per pensionati, foto di Kampus Production da Pexels-PianoInclinato.it
Ecco l’idea di strategia drastica da attuare per contrastare l’impennata dei prezzi alimentari e sostenere i redditi più bassi in una fase economica sempre più incerta.
L’ipotesi di un azzeramento dell’IVA sui beni alimentari essenziali in Italia potrebbe essere ispirata da una recente iniziativa varata in Brasile che ha sconvolto tutti.
Il Governo brasiliano ha deciso di eliminare i dazi sulle importazioni di carne, caffè, zucchero, mais e olio d’oliva per contrastare il caro-spesa.
Anche nei confini europei si torna a parlare di interventi simili: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti avrebbe confermato l’interesse verso misure capaci di alleggerire il carrello della spesa.
L’intervento dovrebbe essere mirato soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione come i pensionati che fanno fatica a sbarcare il lunario con l’assegno minimo.
Tagli sull’IVA per i prodotti di prima necessità: la situazione attuale in Italia
L’ipotesi al vaglio consterebbe di un taglio selettivo dell’IVA applicata sui prodotti di prima necessità, con l’obiettivo di ridurre l’impatto dell’inflazione alimentare sul potere d’acquisto. Una scelta che, se attuata, potrebbe trasformarsi in un sostegno concreto in un contesto economico segnato da rincari costanti. Attualmente in Italia l’IVA sugli alimenti varia tra il 4% e il 10% per le categorie considerate essenziali, fino al 22% per altre tipologie. Oltre all’IVA, esistono ancora dazi doganali su alcuni prodotti importati, benché il mercato unico europeo e gli accordi internazionali ne abbiano ridotto la portata.
Per alcune materie prime non sufficientemente prodotte sul territorio nazionale, come grano tenero, mais o zucchero, i dazi restano in vigore, seppure con aliquote moderate. Sull’importazione si applicano anche accise e imposte indirette che gravano sul prezzo finale. Un’eventuale riforma che preveda l’azzeramento o la sospensione temporanea dell’IVA su determinati prodotti richiederebbe un intervento legislativo compatibile con il quadro normativo europeo, che stabilisce le aliquote minime e le eccezioni ammesse per ragioni straordinarie.
Eliminazione dei dazi: l’esempio del Brasile che fa pensare
Il modello brasiliano, riportato dall’Ansa, mostra come l’eliminazione dei dazi possa portare a una riduzione dei prezzi, ma solo in presenza di importazioni abbondanti e sostitutive dei prodotti locali. Nel caso italiano, una misura simile dovrebbe concentrarsi su quegli alimenti che vengono importati in larga parte e che hanno un peso rilevante nell’economia domestica.
Bisogna però ricordare che l’eliminazione dell’IVA sui generi alimentari non può prescindere da una valutazione dell’impatto sui conti pubblici e sull’equilibrio del mercato interno. La normativa europea consente deroghe solo se temporanee e non distorsive della concorrenza. Per questo, eventuali tagli fiscali dovrebbero essere mirati, trasparenti e monitorati costantemente per garantire che il beneficio arrivi davvero ai consumatori finali.