Ultim’ora Ministero della salute: palestra obbligatoria per tutti: da settembre sei costretto | Iscriviti o perdi il diritto alle cure

Palestra, foto di William Choquette da Pexels-PianoInclinato.it
L’allenamento può essere prescritto: per gli italiani che ne hanno bisogno arriva la norma che equipara lo sport ai farmaci in modo da avere effetti positivi sulla salute.
Non si tratta di un obbligo formale, ma il messaggio che arriva dai piani alti è chiaro e deve essere ben recepito dagli italiani: chi non si muove abbastanza, costa troppo alla sanità pubblica.
È questo il principio ispiratore del nuovo Disegno di legge 287, presentato in Senato dalla vicepresidente della X Commissione, Daniela Sbrollini, e firmato da esponenti di tutti i partiti.
L’obiettivo è quello di introdurre l’esercizio fisico come strumento terapeutico a tutti gli effetti, prescrivibile dal medico di base, dai pediatri e dagli specialisti, come parte integrante delle cure.
Il tutto con la possibilità di portare in detrazione fiscale le spese sostenute. Il disegno di legge si inserisce in una strategia più ampia di prevenzione e contenimento dei costi, in risposta a dati allarmanti: l’inattività fisica in Italia ha un costo previsto di 1,3 miliardi di euro nei prossimi trent’anni.
Attività fisica obbligatoria: quando l’allenamento può essere prescritto dal medico
La proposta legislativa riportata da FondazioneVeronesi.it non impone l’iscrizione obbligatoria in palestra, ma ne eleva il valore terapeutico riconoscendolo a livello normativo. Il medico potrà infatti prescrivere specifiche attività fisiche, calibrate su età e patologie del paziente, che hanno lo stesso valore di una terapia farmacologica. Si tratta di una novità che potrebbe modificare radicalmente l’approccio alla prevenzione, soprattutto per quanto riguarda patologie croniche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Secondo l’ultimo rapporto OMS-OCSE, incrementare l’attività fisica a 150 minuti settimanali eviterebbe in Europa oltre 11 milioni di casi di malattie non trasmissibili entro il 2050. In Italia si tradurrebbe in un risparmio diretto sulla spesa sanitaria e in una migliore qualità della vita per milioni di cittadini.
Sport e salute: migliorare l’attività fisica degli italiani per riformare il Servizio sanitario nazionale
La senatrice Sbrollini ha ribadito come questo disegno di legge sia il frutto di un percorso condiviso con il CONI, Sport e Salute e numerose società scientifiche. Il binomio sport-salute viene così messo al centro dell’agenda istituzionale, in linea con le indicazioni europee e con i dati rilevati dagli esperti.
L’obiettivo è duplice: promuovere uno stile di vita attivo e prevenire l’insorgere di patologie croniche attraverso protocolli mirati e il riconoscimento del valore sociale, educativo e sanitario dell’attività motoria. Il necessario cambio di passo potrebbe ridefinire il concetto stesso di cura all’interno del Servizio sanitario nazionale.