Dichiarazione dei redditi, se salti il campo RW ti scannano: operazione delle Fiamme Gialle in tutta Italia | Sanzioni da capogiro

Sanzioni Dichiarazioni dei Redditi

Sanzioni dichiarazioni dei redditi- foto di Photo by Kaboompics da Pexels-PianoInclinato.it

Bisogna fare molta attenzione a quello che si dichiara nella Dichiarazione dei Redditi: ecco cosa rischia davvero chi ha dimenticato di inserire queste voci.

Le Dichiarazioni dei Redditi da presentare nel 2025 relative al precedente anno fiscale si rivelano delicate per chi ha avuto a che fare con il mondo delle criptovalute.

La normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 ha ormai reso obbligatorio il monitoraggio fiscale di ogni cripto-attività, anche con valori irrisori.

Non ci sono né soglie minime, né esenzioni: chiunque possieda criptovalute è tenuto a indicarle nel quadro RW (Modello Redditi) o nel quadro W (Modello 730), specificando il valore al 31 dicembre.

La Guardia di Finanza sta, infatti, incrociando i dati ricevuti dagli exchange con le dichiarazioni per individuare chi ha omesso la compilazione.

Criptovalute: come inserirle nella Dichiarazione dei Redditi

I contribuenti italiani che hanno dimenticato o hanno deliberatamente evitato di compilare i quadri previsti all’interno della Dichiarazione dei Redditi rischiano grosso. A causa dell’assenza di queste voci relative alle criptovalute, l’aliquota sanzionatoria parte dal 3% e può arrivare fino al 15% del controvalore delle attività non dichiarate. La sanzione raddoppia in caso di cripto detenute in giurisdizioni black list.

Non è tutto: l’omesso pagamento dell’Imposta sul Valore delle Cripto-attività (IC) comporta una sanzione del 25%, che sale al 30% se il versamento era dovuto prima del 1° settembre 2024. Poi entrano in gioco anche le plusvalenze. In particolare, nel caso in cui si sia venduto crypto con profitto superando la soglia di 2.000 euro, la dichiarazione è obbligatoria e il Fisco pretende l’imposta sostitutiva del 26%, da inserire nel quadro RT (Modello Redditi) o nel nuovo quadro T del 730. Anche in questo caso è prevista una sanzione secca del 25% o 30% dell’imposta non versata, oltre agli interessi.

Criptovalute
Criptovalute- foto di RDNE Stock project da Pexels-PianoInclinato.it

Ravvedimento operoso: come regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate

Si può risolvere la questione tramite il ravvedimento operoso, come riportato da Cryptobooks.tax. Nel caso in cui non sia arrivata alcuna comunicazione formale da parte dell’Agenzia delle Entrate, è possibile regolarizzare la propria posizione pagando delle sanzioni ridotte. Bisogna però ricordare che, dopo 90 giorni dalla scadenza, le agevolazioni si riducono sensibilmente e, trascorsi due anni, decadono del tutto.

Per non commettere errori fiscali si devono tenere bene a mente le date previste: entro il 30 giugno 2025 vanno versate l’IC e l’imposta sulle plusvalenze tramite F24. L’invio dei modelli è previsto per il 30 settembre (730) o 31 ottobre (Redditi PF), ma chi aspetta quelle date rischia di arrivare tardi. Si consiglia, infatti, di compilare tutto entro giugno. Per evitare sviste o sanzioni, sempre più contribuenti si stanno affidando a professionisti esperti in fiscalità crypto.