Vi hanno spiegato a lungo, in questi anni, che i mercati finanziari salgono perché
“C’è tanta liquidità”
E con la pandemia, tra contributi, indennizzi e sostegni, la liquidità è aumentata ancora.
Quello che non vi hanno detto è che c’è una sottile, ma sostanziale differenza.
La liquidità introdotta dal 2009 attraverso il Quantitative Easing è di tipo finanziario: la BC compra titoli dagli investitori, i quali ritrovandosi in cambio liquidità la reinvestono sui mercati facendo salire i prezzi degli asset, alla fine si è capito che in questo modo l’economia reale non si riattiva.
Anzi, per effetto di questa rivalutazione di asset le disuguaglianze si acuiscono: da una parte c’è chi ha patrimoni in continua rivalutazione e dall’altra chi può far conto solo sul reddito. Queste disuguaglianze hanno “chiamato” la politica a un diverso impegno, individuato e raccolto per primo da Trump e dai suoi vari epigoni, ancorché in modo sgangherato.
Coi sostegni legati all’emergenza pandemica abbiamo la vera svolta: la liquidità ulteriore viene introdotta in forma di stimoli fiscali, con impatto diretto sui conti correnti privati.
Denaro che i governi prendono da dove?
Da un aumento monstre dei debiti pubblici, con emissioni di titoli di Stato senza precedenti. Quest’anno, ad esempio, per la prima volta da tempo la Fed compra molti meno titoli di quanti ne vengano emessi: circa 1 trl$ vs 2,5 trl$. Questo significa che circa 1,5 trl$ di liquidità finanziaria “trasla” dai mercati verso il governo, che la canalizza sui conti correnti, cercando di riattivare consumi e investimenti (col rischio di un falò inflattivo, che da una parte è convinto di poter governare e che dall’altro è tutto sommato benvenuto perché erode il debito)
La missione della Banca Centrale si sposta: il focus è sulla social stability anziché sulla price stability. E il passo stentato dei mercati in questo 2021 lo inizia a testimoniare.
Quindi, anche se sentirete dire ancora che “c’è tanta liquidità”, bisogna badare a di che natura di liquidità si sta parlando.
Perché -come sempre- il diavolo si nasconde nei dettagli.[sociallocker]:[/sociallocker]

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“quest’anno, ad esempio, per la prima volta da tempo la Fed compra molti meno titoli di quanti ne vengano emessi: circa 1 trl$ vs 2,5 trl$” ma questo accade perchè la Fed ha comprato in valore assoluto meno titoli agli anni precedenti o perchè è aumentata l’emissione di titoli? E la Fed non ha aumentato gli acquisti con la pandemia?
Come detto nell’articolo, sono aumentate le emissioni. La Fed procede con il suo piano di acquisti da 80 mld al mese (circa 1000 mld all’anno, per l’appunto). Con la ripresa economica in corso e il rischio inflattivo, eventuali cambiamenti di rotta la Fed lì valuta in direzione del tapering (riduzione e azzeramento acquisti) non certo dell’ampliamento dello stimolo